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Coda in gola

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Cosa mi instilla in cuore paura

scollinando ultimo raggio di sole

che ci sto sulla scaletta poggiata al fienile

preda di umori svaporanti?

I richiami vicini lo dicono

delle bestie rientrate

delle fatiche spese

del sudore raffreddatosi sotto le ascelle

e intorno al collo, fin giù per la schiena

le membra afflosciando.

Ma essi non dicono del buio

perchè debba inquietare peggio

che nella lotta, il fuoco, tra formiche rosse

e scorpione: scadenza imposta;

non dicono se, a sottoporre a tale prova

siano mani fanciulle incuranti

intente all'innocenza d'un passatempo.

Perchè mi piacerebbe saperlo, scrivo

perchè mi sento spesso di morire.

Allora cerco di sgattaiolare fino al tetto

nello scadermi di fronte e di terga

d'ultimi baluginii che ci sto già sulla scaletta

rapito dalle svisate di pipistrelli

badando bene di disorientare la morte.

Perchè dicono di lei che senta la puzza

di chi ha paura.

E chi ha paura, per lei, è già morto.

Dunque mi sforzo di raccontare un lemma

punta di un iceberg linguistico

infestonato di luci, allontanantesi lemme

lemme, incastonato di boria

algido come si conviene, così candido

quasi un pupazzo di neve

terribile nei sogni nel cozzare di parti

sommerse e mai espresse, se non capovolte

di senso: urticanti prese di coscienza

negli urti

... e mi pare d'aver detto tutto

anche del pur minimo desiderio

del suo squassare il petto con colpi di tosse

in quel vuoto opprimente

alienante come uno strisciare di coda

in gola

paura.

 

28/01/2017 woodenship

 Salvatore Pizzo - 31/01/2017 17:36:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Adielle:
Grazie infinite per i complimenti molto graditi e soprattutto per la considerazione che condivido: non è per nulla "indolore la terapia" che dovrebbe preparare al passaggio finale...
Un caro saluto

x Silvia:
Più che di "paura",mia cara Silvia, parlerei di curiosità quasi infantile: i bambini sono molto curiosi. Per conoscere, spesso hanno necessità di provare paura. Così mi sento anch’io in certi momenti: vorrei provare paura di morire, per imparare cosa vuol dire morire...
Grazie infinite ed un abbraccio dei più cari...

X Cristina:
Pure me spaventa l’idea che possa essere un’intelligenza infantile, per quanto innocente, ad avere nelle mani i nostri destini. Ma, come dicevo: sono anch’io come un bambino, per imparare debbo provare paura. Dunque anch’io gioco per imparare a vivere e morire. E’nell’ordine delle cose che sia così.
La prosaicità di certi passaggi? Ahimè, sono come certe tare: difficile liberarsene. Ma ti posso assicurare che ci lavoro. Magari un giorno riuscirò a farne a meno. Magari, un giorno, riprendendo in mano questi umili versi, riuscirò a farne qualcosa di apprezzabile in tutti i suoi aspetti. Per l’intanto ti ringrazio di cuore per la lettura così elettrizzante ed allo stesso tempo lusinghiera...
Un più che caro saluto...

x Cinzia:
Grazie infinite anche per aver posto l’accento su un aspetto per me molto importante. Ovvero quella"fatica del vivere"così pesante da reggere quotidianamente sulle spalle...
Un caro saluto

 Cinzia Aragonesi - 30/01/2017 12:50:00 [ leggi altri commenti di Cinzia Aragonesi » ]


Belle immagini fioriscono con le parole azzeccando la fatica di vivere.
Ciao da Cinzia

 Cristina Bizzarri - 30/01/2017 10:59:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

La trovo pura di una purezza greca, ebbra di destino - anzi di fato. Onesta di beltà. L’immagine di quelle dolci e terribili fanciulle rincuora e insieme spaventa. Bellissima. Ho amato meno alcuni passaggi prosaici che secondo me inutilmente appesantiscono. Lo avevi già espresso quello che dovevi esprimere. :-)

 Silvia De Angelis - 28/01/2017 20:57:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Un poetare raffinato, e colmo di variegate immagini, in cui si
sottolinea, con abilità, la paura del non più essere, in quel buio
inanimato, che talvolta sembra alitarci sopra....
Sempre speciali emozioni, nel tuo scrivere, Sal, buona serata e un saluto, silvia

 Adielle - 28/01/2017 20:38:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

"Perché mi piacerebbe saperlo, scrivo
perché mi sento spesso di morire".
Non è una terapia indolore.
Mi ha molto colpito, complimenti e un caro saluto.

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